Le leggende del Natale in Puglia
La Puglia è una ragione che vanta un interessante passato storico grazie l’avvicendarsi e l’alternarsi delle dominazioni di popoli diversi ha lasciato numerose tracce quali chiese, centri rurali, borghi, fortezze e castelli di cui il tacco dello stivale è costellata in maniera più numerosa rispetto ad altre regioni. La Puglia è anche culla di tradizioni miti e leggende, un caleidoscopio senza fine.
San Nicola
Nicola di Mira è un santo cristiano nato in Turchia nella città di Patara nel 260 d.c. si narra che alla morte dei suoi genitori utilizzò il suo patrimonio avuto in eredità per aiutare i bisognosi, lui donava cibo e denaro ai calandolo anonimamente attraverso il camino o dalle finestre delle loro case. Nicola divenne vescovo di Mira (Turchia) dove divenne famoso per le sue doti taumaturgiche e per compiere miracoli anche dopo il suo decesso. Nel 1087 le spoglie di San Nicola vennero portate a Bari, in questa città fu edificata nuova chiesa in suo onore e nella cripta furono sepolte le sue spoglie. Da allora divenne patrono di Bari e le giornate del 6 dicembre (giorno della nascita) e 9 maggio (giorno dell’arrivo a Bari delle sue spoglie) furono dichiarate festive per la città. San Nicola rimane però famoso tra i bambini come l’arzillo vecchietto che porta doni in tutto il mondo.
La Gastronomia
La cartellate sono il dolce che rappresenta da secoli il Natale nella terra di Puglia, le leggende popolari narrano che questo dolce sia stato creato per simboleggiare le fasce da neonati nel quale fu avvolto il bambino Gesù mentre secondo altri il termine “cartellata” deriva dalla parola “cartedda” (cesta) che simboleggia il cesto usato dai pastori per posare i doni destinati al bambinello. Le pettole invece secondo i racconti delle nonne devono i loro natali ad un errore di Santa Elisabetta che parlando con Maria, madre di Gesù, si distrasse e dovette riutilizzare la pasta del pane lievitata a dismisura, friggendola in piccole porzioni nell’olio bollente. Altre leggende narrano che le pettole siano la rappresentazione del cuscino morbido e soffice nel quale venne adagiato il bambinello. Alcune famiglie rispettano la tradizione delle 12 portate durante il pranzo di Natale in onore dei 12 apostoli.
Canosa Di Puglia
A Canosa di Puglia, un paese nella provincia di BAT, si racconta che Gesù Bambino ormai cresciuto non riusciva a camminare. Un giorno la Vergine raccolse una rosa e mostrandola al bambino gli chiese di avvicinarsi per prenderla ed odorarla, sfortunatamente questo stratagemma non funzionò ed il bambino non si mosse dalla sua posizione. Un pomeriggio una piccola colomba cadde dal nido che si trovava vicino alla casa di Gesù, lui vedendo la scena ebbe compassione della colomba e rapidamente uscì di casa per soccorrere la colomba, da quel giorno cominciò a camminare.
L’alloro
L’ alloro è la pianta che dai tempi antichi si usa per incoronare poeti ed eroi, le sue foglie oggi sono utilizzate in cucina per insaporire cibi e le mamme lo usano per calmare i dolori di pancia dei bambini. La leggenda narra che durante la strage degli innocenti voluta da Erode la Vergine Maria Giuseppe e il bambino Gesù si rifoggiarono a casa di una contadina alla quale chiesero dell’acqua fresca per lavare il bambino. Dopo il bagno la famiglia riprese la fuga e la donna lanciò nel campo l’acqua usata appena l’acqua tocco la terra spuntò una rigogliosa pianta di Alloro. Subito dopo i soldati di Erode bussarono alla porta della povera contadina che asserì di aver visto la famiglia in fuga poco prima della nascita della pianta di alloro. I soldati abbandonarono quella casa e la via poiché credevano che la donna fosse pazza, una pianta non può nascere in pochi minuti. In questo modo Gesù fu salvo e l’alloro divenne pianta benedetta con la virtù di calmare i dolori dei bambini.
Anastasia
Una leggenda popolare della Puglia narra che quando la vergine Maria stava per partorire vicino non aveva suo marito Giuseppe nella grotta però era presente una donna di nome Anastasia ma la poverina era priva delle braccia a causa di un incidente. Accadde un miracolo alla donna crebbero braccia robuste e forti che le permisero di aiutare Maria a dare alla luce Gesù. E questo fu il primo miracolo del bambino.
Stella di Natale
A Galatina in provincia di Lecce, si narra Larenzio figlio del principe guerriero Raguccio poco prima della notte di Natale andò a caccia nel bosco ed li incontrò una cerva dal manto bianco che riuscì ad abbattere scagliando una sola freccia. Mentre si avvicinò per raccogliere la preda senti il pianto di una fanciulla bionda che tra i capelli aveva un fiore a forma di stella di colore rosso, ella piangeva disperata perché la cerva del mago Nanni era morta e lei essendo la sua guardiana rischiava una punizione o peggio la schiavitù. Di li a poco apparve il mago che come previsto urlò contro la giovane formule magiche e la trasse con se nel mondo delle tenebre. Larenzio disperato, perché si era innamorato della fanciulla cominciò a cercarla per tutte le città pugliesi Otranto, Brindisi, Santa Maria di Leuca, Lecce, Bari, Barletta finché stremato non si fermò a riposare sotto una quercia, li guardando in alto vide un fiore rosso asserragliato da spine e rovi, brandendo la spada abbatté l’albero liberando il fiore, si alzò una grande polvere nera dalla quale uscì la sua amata: la principessa Rossofiore. I due si sposarono e vissero felici e contenti. Da quel giorno ogni Natale regalarono a tutto il popolo un fiore di colore rosso.